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sabato 13 settembre 2025

Quel gesto che nutre con cura...


Quel gesto che nutre con cura...


Ogni mattina, prima che la scuola si svegli, Teresa entra nella mensa. Accende le luci, controlla le pentole, sistema i tavoli. Poi si siede un attimo, prende una penna, e scrive sulla sua mano sinistra una parola. Una sola. “Pazienza.” Oppure: “Rispetto.” O, nei giorni più difficili: “Cura.”

Non lo fa per moda. Non lo fa per gli altri. Lo fa per sé. Per ricordarsi chi vuole essere, anche quando nessuno guarda.

Teresa non ha studiato pedagogia. Ma sa che un piatto servito con gentilezza può insegnare più di una lezione. Sa che un bambino che riceve uno sguardo buono, anche solo per un secondo, può sentirsi visto. E che la dignità si serve calda, come il minestrone.

Un giorno, una bambina le chiede: “Perché hai scritto ‘cura’ sulla mano?” Teresa sorride. “Perché oggi voglio ricordarmi di non avere fretta.”

Teresa non ha profili social. Non scrive libri. Ma ogni giorno, con una parola scritta sulla pelle, ricorda a sé stessa che i valori non si pensano soltanto. Si portano. Si servono. Si vivono.

Perché ciò che è legato alla mano, è ciò che guida il gesto. E il gesto, a volte, è più forte del pensiero.

Teresa non insegna con le parole, ma con le mani. Ogni piatto che serve è un messaggio silenzioso: “Ti vedo. Ti rispetto. Ti curo.” Perché i valori non si pensano soltanto. Si portano. Si servono. Si vivono.

Se questa storia ti ha toccato, metti un like o condividila. Ogni gesto è una piccola semina. E tante semine, insieme, possono far fiorire un’etica quotidiana.

Tiziano Consani
13 Settembre 2025