Le bollette della luce e
del gas sono, per voi, soli pensieri?
Questo mio sito web, sul quale
mi diletto, ogni tanto, a scrivere qualcosa, si chiama “Soli Pensieri”... Chissà, perché?
Se siete fra quelle persone che hanno
difficoltà a interpretare le bollette di fornitura dell'energia
elettrica e del gas, leggendo ciò che ho scritto, qui di seguito,
potreste sentirvi meno soli di quanto pensiate. Voglio raccontarvi
una mia esperienza recente.
Era un caldissimo pomeriggio di
agosto e, di ritorno da una estenuante mattinata lavorativa dove la
temperatura esterna era stata di quasi quaranta gradi centigradi
all'ombra, ciò che gradivo di più, dopo aver fatto una bella
doccia rinfrescante, era il poter avere un meritato riposo, seduto
sul divano di salotto, leggendo un bel libro. Non faccio in tempo a
sedermi e ad aprire la confezione di quella che sarebbe stata la mia
nuova lettura che... Dlin dlon, dlin dlon: suonano alla porta di
ingresso... (Sono le ore 15,00...). Mi chiedo chi sarà a quest'ora e
con questo caldo. Mi alzo controvoglia, vado a aprire. È la postina, tutta sudata e trafelata, che mi consegna, a mano, la posta: perché la mia cassetta delle lettere è stracolma di inserti
pubblicitari, premuti dentro a forza, contenenti le promozioni degli
ipermercati locali: quindici minuti prima, quando sono arrivato dal
lavoro, avevo svuotato la cassetta della posta ma, ora, era
nuovamente piena. Cerco di soprassedere all'evento, svuoto
nuovamente la scatola di latta dalle reclamizzanti missive e le
deposito direttamente, senza neppure aprirle, nel contenitore
differenziato dei rifiuti cartacei. Torno in casa, apro la posta che
mi ha gentilmente consegnato il portalettere, leggo il contenuto e
mi lascio andare, con sconforto e smorfia di dispiacere, sul divano,
dopo aver visto l'importo da pagare delle bollette di luce e gas.
Incassando il colpo e rimandando, a dopo aver letto almeno un
capitolo del mio libro, la difficile interpretazione della
traduzione numerica, in euro suonanti, dei rilievi relativi ai miei
contatori della luce e del gas. Faccio appena in tempo a girare la
prima pagina dell'oggetto cartaceo necessario al mio rilassamento
psico-fisico che... Drin drin, drin drin... Alzo la cornetta del mio
antiquato e funzionale telefono a filo (ci sono affezionato e
funziona anche quando va via la corrente elettrica!!!) e rispondo a
un'operatrice di call-center che vuole cercare di farmi cambiare la
società di servizi che mi sta fornendo l'energia con quella che lei rappresenta in quel momento. La donna, con accento forestiero (non italiano), mi prospetta sconti
da mille e una notte. Mi congedo dicendole chiaramente che non
riesco a capire di che cosa stia parlando: in meno di due minuti mi
ha vomitato, via filo, stringhe di numeri poco comprensibili anche
per me che sono un tecnico con conoscenze elettriche e elettroniche.
Mi siedo nuovamente e apro la mia prima pagina e... Dlin dlon,
dlin dlon, di nuovo alla porta: ore 15,15 con fuori 41 gradi
centigradi!
Davanti a me, più morto che vivo, che dico? Più
cotto che crudo! C'è un rappresentante di una compagnia di luce e
gas che mi ripete, per filo e per segno, l'identico sproloquio
precedentemente ascoltato per via telefonica. Il venditore, con la
loquacità del miglior rappresentante della più rinomata azienda di
vendita di aspirapolvere porta a porta (senza nominarla, tanto, ormai, la conosciamo bene tutti!), tenta
tutte le migliori tecniche di vendita che le scuole di marketing
diretto hanno messo a punto negli ultimi vent'anni. Ma non risponde
alla mia domanda, cioè non chiarisce la mia necessità di sapere
quanto, realmente, costano un chilowatt di energia elettrica e un
metro cubo di gas, all'azienda che lui stesso rappresenta. Non
capisce perché glielo chiedo e non gli importa di sapere perché mi
faccio questa domanda. (Mi risponde che a lui... n'importa 'na bella sega e che io, le seghe, me le faccio ne la chiòrba...). Mi lascia lì, sulla porta, come 'n
bischero, come diciamo noi toscani, e se ne va, con il dito
indice già posizionato, a suonare il campanello del mio vicino,
scuotendo la testa per l'abbocco padellato (che in pisano
significa: tentativo andato a vuoto, non riuscito).
Torno in
casa, non faccio in tempo a sedermi e di nuovo è il telefono fisso
a suonare. Subito poco dopo anche il mio cellulare... Sempre e solo
operatori e venditori di medesimi piani tariffari energetici.
Spengo subito ogni ammendìolo (apparecchiatura tecnologica) che mi gravita intorno e stacco pure il campanello
della porta. Finalmente riesco a godermi l'ambito riposo con annessa
e rilassante lettura!
La sera ho pure tempo per meditare
sull'accaduto e sull'accattivarsi del marketing diretto-telematico
legato al gas e alla luce. Conosco la parte tecnica ma mi sfugge il
perché ci siano così tanti venditori a vendere contratti luce e
gas quando sono anni che cerco un venditore, per le mie
fotocopiatrici usate e, di quest'ultimo, non riesco a intravederne
neppure una vaga e sfumata ombra...
Nei giorni a seguire faccio una serie
di telefonate e una serie di ricerche sul web. Tutto si chiarisce nel
giro di pochi giorni. In sostanza, ogni venditore che stipula un
nuovo contratto, di luce , di gas o entrambi, riceve un diritto medio
di circa 30,00 euro a contratto girato, più i diritti in
provvigione, (infinitesimi, ma esistenti), finché l'utente
agganciato rimane cliente dell'azienda di vendita della
fornitura.
Se si fanno due conti, anche se in un'intera
giornata lavorativa vengono agganciati due soli, a dir loro,
fortunatissimi, i rappresentanti in questione incassano ben 60,00
euro. Se poi sono bravi e convincenti, la scalata al centone
giornaliero, come si dice noi toscanacci, doventa 'na
giacchettata, cioè un gioco da
ragazzi.
A questo punto il
mio cervello si mette in moto. Qualche giro di telefonate, qualche
coincidenza fortuita e la
soluzione ce l'ho davanti ben delineata.
Illustrerò di
seguito solo la parte legata all'energia elettrica che è la più difficile (chissà perché?!). Per il gas vale quasi la stessa cosa ma è più facile
estrapolare, dalla bolletta, il reale costo al metro cubo. Contro,
invece, riuscire a discernere il prezzo reale di un chilowatt di
energia elettrica.
Iniziamo a comprendere...
C'è da sapere, che
il prezzo della materia prima, cioè il prezzo di fornitura della
corrente elettrica: è irrisorio! E che la differenza,
fra il prezzo fatto da una ditta che propone contratti, rispetto a
un'altra, è riferita solo a tale, e irrilevante, dato di fatto.
Diciamo che cambiando azienda l'utente risparmia qualcosa ma, non
molto: economizzerà un po' di più durante il primo anno di
contratto, un po' meno nel periodo successivo ma, qualsiasi scelta che verrà fatta, non sarà un grande risparmio.
A fare il vero prezzo della corrente che consumiamo è la somma delle seguenti voci:
A fare il vero prezzo della corrente che consumiamo è la somma delle seguenti voci:
- le accise statali e l'imposta sul valore aggiunto (I.V.A.) che spettano all'Ufficio delle Entrate;
- il costo di trasporto dell'energia che spetta al distributore;
- i canoni obbligatori mensili che l'azienda venditrice utilizza per ricoprire i costi dei rappresentanti alle vendite e del marketing;
- Il costo una-tantum (circa 70/80 euro) di deposito iniziale;
- il reale costo di fornitura che spetta al produttore.È quest'ultimo, il vero prezzo della corrente: circa un terzo, talvolta anche un quarto, di quello che realmente spendiamo per pagare la bolletta della luce!In numeri: il prezzo reale di un chilowatt/h di energia elettrica è poco meno di 6 centesimi di euro! Esattamente: € 0,05883 nell'anno 2016: prezzo del PUN: Prezzo Unico Nazionale.Le aziende venditrici, giocando su questo piccolo valore numerico, abbassano e alzano tali pochi centesimi per proporre quello che definiscono il loro supervantaggio offerto!
Dico io! Ma anche
se viene fatta la metà di 6 cent, quanto sarà mai il vantaggio di
questi benedetti 3 cent, per noi poveri utenti? Su 100 Kw/h consumati
in un mese, ci sono appena 3 euro di risparmio...
Perché,
per 3 euro, quando ci va bene, dobbiamo cambiare fornitore di
servizi? Chi ce lo fa fare?
Sarebbe invece ben diverso se
fosse possibile recuperare una parte dell'introito iniziale che va al
venditore, se si potesse recuperare una parte o addirittura eliminare
il costo iniziale di deposito e, nei limiti possibili, sarebbe pure
il massimo poter riscuotere un bonus premio sui nuovi contratti che
potremmo segnalare, come utenti, ad amici, parenti, conoscenti,
ecc...
Che
cosa ne pensate? Sarebbe bello?